Indice
Avvertimento | |
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Questo capito sta diventando non aggiornato dato che è basato su Debian 7.0
( |
Il sistema X Window in Debian è basato sui sorgenti di X.org.
Per facilitare l'installazione sono forniti alcuni (meta)pacchetti
Tabella 7.1. Elenco di (meta)pacchetti fondamentali per X Window
(meta)pacchetto | popcon | dimensione | descrizione |
---|---|---|---|
xorg
|
I:510 | 52 | librerie X, un server X, un insieme di tipi di carattere e un gruppo di client e utilità X di base (metapacchetto) |
xserver-xorg
|
V:171, I:551 | 238 | insieme completo del server X e della sua configurazione |
xbase-clients
|
I:68 | 46 | vari client X assortiti (metapacchetto) |
x11-common
|
V:406, I:804 | 305 | infrastruttura del filesystem per il sistema X Window |
xorg-docs
|
I:8 | 2040 | documentazione varia per la suite software X.Org |
menu
|
V:116, I:318 | 1435 | genera il menu Debian per tutte le applicazioni con supporto per il menu |
gksu
|
V:51, I:277 | 289 | frontend Gtk+ a su(1) o sudo(8) |
menu-xdg
|
V:29, I:144 | 76 | converte la struttura del menu Debian nella struttura del menu xdg di freedesktop.org |
xdg-utils
|
V:244, I:569 | 306 | utilità per integrare l'ambiente desktop fornito da freedesktop.org |
task-gnome-desktop
|
I:217 | 6 | ambiente desktop GNOME standard (metapacchetto) |
task-kde-desktop
|
I:67 | 6 | ambiente desktop KDE di base (metapacchetto) |
task-xfce-desktop
|
I:92 | 6 | ambiente desktop leggero Xfce (metapacchetto) |
task-lxde-desktop
|
I:45 | 6 | ambiente desktop leggero LXDE (metapacchetto) |
fluxbox
|
V:3, I:13 | 3860 | Fluxbox: pacchetto per un gestore di finestre per X altamente configurabile e con basso uso di risorse |
Per le nozioni base su X fare riferimento a X(7) e il XWindow-User-HOWTO dell'LDP.
Un ambiente desktop è solitamente una combinazione di un gestore di finestre per X, un gestore di file e una suite di utilità compatibili.
Si può configurare un ambiente desktop completo come GNOME, KDE, Xfce o LXDE da aptitude nel menu dei task.
Suggerimento | |
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Il menu dei task potrebbe non essere in sincrono con le più recenti
transizioni di pacchetti negli ambienti Debian
|
In alternativa è possibile impostare manualmente un ambiente semplice con solamente un gestore di finestre per X come Fluxbox.
Vedere Gestori di finestre per X per una guida ai gestori di finestre per X e agli ambienti desktop.
Il sistema del menu Debian fornisce
un'interfaccia generale ai programmi sia testuali sia orientati ad X,
tramite
update-menus(1)
nel pacchetto menu
. Ciascun pacchetto installa i propri
dati per il menu nella directory
"/usr/share/menu/
". Vedere
"/usr/share/menu/README
".
Ogni pacchetto conforme al sistema di menu xdg di Freedesktop.org installa i
propri dati di menu forniti da "*.desktop
" in
"/usr/share/applications/
". Gli ambienti desktop moderni
che sono conformi agli standard Freedesktop.org usano questi dati per
generare i propri menu usando il pacchetto
xdg-utils
. Vedere
"/usr/share/doc/xdg-utils/README
".
Per poter accedere al tradizionale menu Debian da ambienti con gestori delle
finestre conformi con il menu di
Freedesktop.org, come GNOME e KDE, è necessario installare il
pacchetto menu-xdg
.
Il sistema X Window è attivato come combinazione di programmi server e client. Il significato delle parole server e client in relazione alle parole locale e remoto richiede un po' di attenzione.
Tabella 7.2. Elenco della terminologia per server/client
tipo | descrizione |
---|---|
server X | un programma eseguito su un host locale connesso al display dell'utente e ai device di input |
client X | un programma in esecuzione su un host remoto che elabora dati e comunica con il server X |
application server | un programma in esecuzione su un host remoto che elabora dati e comunica con le applicazioni client. |
client applicativo | un programma eseguito su un host locale connesso al display dell'utente e ai device di input |
I server X moderni hanno l'estensione MIT Shared Memory e comunicano con i loro client X locali usando la memoria condivisa locale. Ciò scavalca il canale di comunicazione tra i processi Xlib trasparente alla rete e fa guadagnare in prestazioni per grandi immagini.
Per informazioni sul server X vedere xorg(1).
Quanto segue (ri)configura un server X.
# dpkg-reconfigure --priority=low x11-common
Nota | |
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I kernel Linux recenti hanno un buon supporto per i dispositivi grafici e di
input con DRM, KMS e
udev. Il server X è stato riscritto per
usarli. Perciò " |
Per monitor CRT grandi con alte risoluzioni, è una buona idea impostare la frequenza di aggiornamento al valore più alto gestito dal monitor (85 Hz è un valore ottimo, 75 Hz è OK) per ridurre lo sfarfallio. Per i monitor LCD frequenze di aggiornamento standard più basse (60Hz) vanno solitamente bene a causa della risposta più lenta.
Nota | |
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Fare attenzione a non usare una frequenza di aggiornamento troppo alta che potrebbe causare danni hardware critici al monitor. |
Ci sono diversi modi per far sì che il "server X" (lato display) accetti connessioni da un "client X" (lato applicazione).
Tabella 7.3. Elenco di metodi di connessione al server X
pacchetto | popcon | dimensione | utente | cifratura | metodo | uso collegato |
---|---|---|---|---|---|---|
xbase-clients
|
I:68 | 46 | non controllato | no | comando xhost
|
deprecato |
xbase-clients
|
I:68 | 46 | controllato | no | comando xauth
|
connessione locale attraverso una pipe |
openssh-client
|
V:818, I:996 | 4106 | controllato | sì | comando ssh -X
|
connessione di rete remota |
gdm3
|
V:197, I:295 | 4648 | controllato | no (XDMCP) | GNOME display manager | connessione locale attraverso una pipe |
sddm
|
V:15, I:25 | 1601 | controllato | no (XDMCP) | KDE display manager | connessione locale attraverso una pipe |
xdm
|
V:3, I:9 | 665 | controllato | no (XDMCP) | gestore dello schermo di X | connessione locale attraverso una pipe |
wdm
|
V:212, I:813 | 2294 | controllato | no (XDMCP) | WindowMaker display manager | connessione locale attraverso una pipe |
ldm
|
V:0, I:1 | 465 | controllato | sì | LTSP display manager | connessione SSH di rete remota (thin client) |
Avvertimento | |
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Non usare connessioni remote TCP/IP su reti non sicure
per la connessione X a meno che non esistano ragioni molto buone per farlo,
come l'uso di cifratura. Una connessione remota via socket TCP/IP senza
cifratura è esposta ad attacchi di
spionaggio ed è disabilitata in modo predefinito nel sistema
Debian. Usare " |
Avvertimento | |
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Non usare nemmeno connessioni XDMCP su reti non sicure. Inviano dati attraverso UDP/ IP senza cifratura e sono esposte ad attacchi di spionaggio. |
Suggerimento | |
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LTSP sta per Linux Terminal Server Project (progetto per server terminale Linux). |
Il sistema X Window è solitamente avviato come una sessione X, che è la combinazione di un server X e di client X connessi. Per un normale sistema desktop entrambe le componenti sono eseguite su una macchina.
La sessione X viene avviata in uno dei modi seguenti.
Il comando startx
avviato dalla riga di comando
Uno dei programmi demone display manager per
X, *dm
avviati al termine dello script di avvio
nella directory "/etc/rc?.d/
" (dove
"?
" corrisponde al runlevel)
Suggerimento | |
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Lo script di avvio dei demoni display manager controlla il contenuto del
file " |
Suggerimento | |
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Vedere Sezione 8.3.5, «Localizzazione specifica solamente in X Window» per le variabili d'ambiente iniziali del display manager per X. |
Essenzialmente tutti questi programmi eseguono lo script
"/etc/X11/Xsession
"; poi questo script effettua un'azione
simile a
run-parts(8)
per eseguire tutti gli script nella directory
"/etc/X11/Xsession.d/
". Ciò è fondamentalmente
l'esecuzione, con il comando interno exec
, del primo
programma trovato cercando nell'ordine seguente.
Lo script specificato come argomento di
"/etc/X11/Xsession
" dal display manager di X, se
definito.
Lo script "~/.xsession
" o
"~/.Xsession
", se definito.
Il comando "/usr/bin/x-session-manager
", se definito.
Il comando "/usr/bin/x-window-manager
", se definito.
Il comando "/usr/bin/x-terminal-emulator
", se definito.
Questo processo è influenzato dal contenuto di
"/etc/X11/Xsession.options
". I programmi effettivi a cui
puntano questi comandi "/usr/bin/x-*
" sono determinati
dal sistema di alternative di Debian e possono essere modificati con
"update-alternatives --config x-session-manager
", ecc.
Vedere Xsession(5) per i dettagli.
gdm3(1)
permette di selezionare dal suo menu il tipo di sessione (o l'ambiente
desktop: Sezione 7.2, «Impostare l'ambiente desktop») e la lingua (o
la localizzazione: Sezione 8.3, «La localizzazione») della sessione X. Archivia
il valore selezionato predefinito in "~/.dmrc
" nel
formato seguente.
[Desktop] Session=default Language=ja_JP.UTF-8
In un sistema in cui "/etc/X11/Xsession.options
" contiene
una riga "allow-user-xsession
" non preceduta da nessun
carattere "#
, qualsiasi utente che configuri
"~/.xsession
" o "~/.Xsession
" è in
grado di personalizzare il comportamento di
"/etc/X11/Xsession
" sovrascrivendo completamente il
codice del sistema. L'ultimo comando nel file
"~/.xsession
dovrebbe essere nella forma "exec
un-qualche-gestore-di-finestre/sessione
" per avviare il proprio
gestore di finestre/sessione di X preferito.
Se viene usata questa funzionalità, la selezione del gestore di display (o di login) (DM), del gestore di sessione o del gestore di finestre (WM) da parte dell'utilità di sistema viene ignorata.
Quelli che seguono sono metodi nuovi per personalizzare la sessione X senza sovrascrivere completamente le impostazioni di sistema come nell'esempio precedente.
Il display manager gdm3
può selezionare una specifica
sessione ed impostarla come argomento di
"/etc/X11/Xsession
".
I file "/etc/profile
", "~/.profile
",
"/etc/xprofile
" e "~/.xprofile
" sono
eseguiti come parte del processo di avvio di gdm3
.
Il file "~/.xsessionrc
" è eseguito come parte del
processo di avvio. (Indipendente dal desktop.)
"#allow-user-xsession
" in
"/etc/X11/Xsession.options
" non restringe l'esecuzione
del file "~/.xsessionrc
".
Il file "~/.gnomerc
" è eseguito come parte del processo
di avvio (solo desktop GNOME)
La selezione del gestore di display (o di login) (DM), del gestore di sessione o del gestore di finestre (WM) da parte dell'utilità di sistema viene rispettata.
Questi file di configurazione non dovrebbero contenere "exec
…
" né "exit
".
L'uso di "ssh -X
" permette una connessione sicura da un
server X locale ad un application server remoto.
Impostare le voci "X11Forwarding
" a
"yes
" nel file "/etc/ssh/sshd_config
"
dell'host remoto, se si vuole evitare l'opzione "-X
"
nella riga di comando.
Avviare il server X sull'host locale
Aprire un xterm
sull'host locale.
Eseguire ssh(1) per stabilire una connessione con il sito remoto nel modo seguente.
nomelocale @ hostlocale $ ssh -q -X nomelogin@hostremoto.dominio Password:
Eseguire un comando applicativo X, ad esempio "gimp
", sul
sito remoto nel modo seguente.
nomelogin @ hostremoto $ gimp &
Questo metodo può mostrare l'output da un client X remoto come se fosse connesso localmente attraverso un socket UNIX locale.
Fontconfig 2.0 è stato creato nel 2002
per fornire una libreria indipendente dalla distribuzione per configurare e
personalizzare l'accesso ai tipi di carattere. Debian a partire da
squeeze
usa Fontconfig
2.0 per la sua configurazione.
Il supporto dei tipi di carattere nel sistema X Window può essere riassunto nel modo seguente.
Sistema datato di supporto dei tipi di carattere dal lato server X
Il sistema originale base di X per i caratteri fornisce la compatibilità all'indietro per le versioni più vecchie dei client X.
I tipi di carattere originali base di X11 sono installati nel server X.
Sistema moderno di supporto dei tipi di carattere dal lato client X
Il sistema X moderno supporta tutti i tipi di carattere elencati in seguito (Sezione 7.6.1, «Tipi di carattere base», Sezione 7.6.2, «Tipi di carattere aggiuntivi» e Sezione 7.6.3, «Tipi di carattere CJK») con funzionalità avanzate come l'anti-aliasing.
Xft 2.0 connette applicazioni X moderne come quelle di GNOME, KDE e LibreOffice con la libreria FreeType 2.0.
FreeType 2.0 fornisce la libreria per la rasterizzazione dei tipi di carattere.
Fontconfig fornisce la risoluzione delle specifiche per i tipi di carattere per Xft 2.0. Per la sua configurazione vedere fonts.conf(5).
tutte le moderne applicazioni che usano Xft 2.0 possono comunicare con i server X moderni usando l'estensione X Rendering Extension.
La X Rendering Extension sposta l'accesso ai tipi di carattere e la generazione delle immagini per i glifi dal server X al client X.
Tabella 7.4. Tabella dei pacchetti che supportano i sistemi dei tipi di carattere in X Window
pacchetto | popcon | dimensione | descrizione |
---|---|---|---|
xfonts-utils
|
V:38, I:621 | 387 | programmi di utilità del sistema X Window per i tipi di carattere |
libxft2
|
V:169, I:739 | 122 | Xft, una libreria che connette le applicazioni X con la libreria di rasterizzazione dei caratteri FreeType |
libfreetype6
|
V:575, I:991 | 898 | libreria di rasterizzazione dei tipi di carattere FreeType 2.0 |
fontconfig
|
V:395, I:882 | 530 | Fontconfig, una libreria generica per la configurazione dei tipi di caratteri - binari di supporto |
fontconfig-config
|
V:398, I:929 | 420 | Fontconfig, una libreria generica per la configurazione dei tipi di caratteri - dati di configurazione |
È possibile controllare le informazioni sulla configurazione dei tipi di carattere nei modi seguenti.
"xset q
" per il percorso dei tipi di carattere base di
X11
"fc-match
" per le impostazioni predefinite per i tipi di
carattere di fontconfig
"fc-list
" per l'elenco dei tipi di carattere di
fontconfig disponibili
Suggerimento | |
---|---|
"The Penguin and Unicode" è una buona panoramica sul sistema X Window moderno. Altra documentazione all'indirizzo http://unifont.org/ dovrebbe fornire buone informazioni su tipi di carattere Unicode, software che gestisce Unicode, internazionalizzazione e problematiche correlate all'uso di Unicode su sistemi operativi free/libre/liberi/open source (FLOSS). |
Ci sono due tipi principali di caratteri per computer.
I tipi di carattere bitmap (buoni per rasterizzazione a basse risoluzioni)
Tipi di carattere outline/stroke (buoni per rasterizzazione ad alte risoluzioni)
Mentre il ridimensionamento dei caratteri bitmap causa immagini dentellate, il ridimensionamento dei caratteri outline/stroke produce un'immagine pulita.
I caratteri bitmap nel sistema Debian sono di solito forniti da file di caratteri bitmap pcf per X11
compressi, la cui estensione è ".pcf.gz
".
I caratteri outline nel sistema Debian sono forniti dai tipi seguenti.
File di caratteri PostScript Type 1, la
cui estensione è ".pfb
" (file di caratteri binario) e
".afm
" (file della metrica dei caratteri).
File di caratteri TrueType (o OpenType), la cui estensione è normalmente
".ttf
".
Suggerimento | |
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OpenType è pensato per rendere superati sia TrueType sia PostScript Type 1. |
Tabella 7.5. Tabella dei tipi di carattere PostScript Type 1
pacchetto con i caratteri | popcon | dimensione | carattere sans serif | carattere serif | carattere monospace | origine del carattere |
---|---|---|---|---|---|---|
PostScript | N/D | N/D | Helvetica | Times | Courier | Adobe |
gsfonts | I:703 | 4439 | Nimbus Sans L | Nimbus Roman No9 L | Nimbus Mono L | URW (dimensione Adobe-compatibile) |
gsfonts-x11 | I:134 | 96 | Nimbus Sans L | Nimbus Roman No9 L | Nimbus Mono L | supporto per i caratteri per X con caratteri PostScript Type 1 |
t1-cyrillic | I:23 | 4884 | Free Helvetian | Free Times | Free Courier | URW esteso (dimensione Adobe-compatibile) |
lmodern | I:148 | 33270 | LMSans* | LMRoman* | LMTypewriter* | caratteri PostScript e OpenType scalabili basati su Computer Modern (da TeX) |
Tabella 7.6. Tabella dei tipi di carattere TrueType
pacchetto con i caratteri | popcon | dimensione | carattere sans serif | carattere serif | carattere monospace | origine del carattere |
---|---|---|---|---|---|---|
ttf-mscorefonts-installer | V:1, I:90 | 125 | Arial | Times New Roman | Courier New | Microsoft (dimensione Adobe-compatibile) (Installa dati non liberi) |
fonts-liberation | I:575 | 2093 | Liberation Sans | Liberation Serif | Liberation Mono | Progetto Liberation Fonts (dimensione Microsoft-compatibile) |
fonts-freefont-ttf | V:38, I:382 | 10747 | FreeSans | FreeSerif | FreeMono | GNU freefont (dimensione Microsoft-compatibile) |
fonts-dejavu | I:489 | 39 | DejaVu Sans | DejaVu Serif | DejaVu Sans Mono | DejaVu, Bitstream Vera con copertura di Unicode |
fonts-dejavu-core | V:310, I:724 | 2954 | DejaVu Sans | DejaVu Serif | DejaVu Sans Mono | DejaVu, Bitstream Vera con copertura di Unicode (sans, sans-bold, serif, serif-bold, mono, mono-bold) |
fonts-dejavu-extra | I:510 | 7217 | N/D | N/D | N/D | DejaVu, Bitstream Vera with Unicode coverage (oblique, italic, bold-oblique, bold-italic, condensed) |
ttf-unifont | I:23 | 16903 | N/D | N/D | unifont | GNU Unifont, con tutti i codici di carattere stampabili in Unicode 5.1 BMP (Basic Multilingual Plane) |
Suggerimento | |
---|---|
I tipi di carattere DejaVu sono basati sui caratteri Bitstream Vera di cui sono un sovrainsieme. |
aptitude(8) aiuta a trovare facilmente caratteri aggiuntivi.
Il corto elenco di pacchetti in "Task" → "Localizzazione"
L'elenco unico dei pacchetti filtrato per i dati dei tipi di carattere
usando un'espressione regolare sui debtag:
"~Gmade-of::data:font
"
L'elenco unico dei pacchetti filtrato per i pacchetti con caratteri BDF
(bitmap) usando un'espressione regolare sui nomi di pacchetto:
"~nxfonts-
"
L'elenco unico dei pacchetti filtrato per i pacchetti con caratteri TrueType
(outline) usando un'espressione regolare sui nomi di pacchetto:
"~nttf-|~nfonts-
"
Dato che i tipi di carattere Liberi sono a volte limitati, l'installazione o la condivisione di caratteri TrueType commerciali è un'opzione da considerare per un utente Debian. Per facilitare ciò sono stati creati alcuni pacchetti di comodo.
mathematica-fonts
fonts-mscorefonts-installer
Si avrà un'ottima selezione di caratteri TrueType al prezzo della contaminazione del proprio sistema Libero con tipi di carattere non-Liberi.
In questa sezione ci sono alcune nozioni fondamentali centrate sull'uso di tipi di carattere con caratteri CJK.
Tabella 7.7. Tabella delle parole chiave usate nei nomi dei tipi di carattere CJK per indicarne il tipo
tipologia del carattere | nome del tipo di carattere in giapponese | nome del tipo di carattere in cinese | nome del tipo di carattere in coreano |
---|---|---|---|
sans-serif | gothic, ゴチック | hei, gothic | dodum, gulim, gothic |
serif | mincho, 明朝 | song, ming | batang |
I tipi di carattere con nomi come "VL PGothic", dove la "P" sta per carattere proporzionale, sono la versione proporzionale dei corrispondenti caratteri a spaziatura fissa, come "VL Gothic".
Per esempio la tabella dei codici Shift_JIS comprende 7070 caratteri che possono essere raggruppati nel modo seguente.
Caratteri a byte-singolo JIS X 0201 (191 caratteri, alias caratteri a mezza larghezza)
Caratteri a doppio-byte JIS X 0208 (6879 caratteri, alias caratteri a piena larghezza)
I caratteri a doppio-byte occupano, nei terminali console che usano tipi di
carattere CJK a spaziatura fissa, una larghezza doppia. Per gestire tale
situazione, possono essere usati i file HBF (Hanzi Bitmap Font), con
estensione ".hbf
", per avere tipi di carattere
contententi caratteri a byte-singolo e doppio-byte.
Per risparmiare spazio, per i file di caratteri TrueType, si possono usare file con raccolte di
tipi di carattere TrueType con estensione
".ttc
.
Per gestire complesse spaziature dei caratteri, i tipi di carattere PostScript CID Type 1 sono usati con file CMap
che iniziano con "%!PS-Adobe-3.0 Resource-CMap
". Ciò
viene raramente usato per il normale display X, ma è usato per la resa in
file PDF, ecc. (vedere Sezione 7.7.2, «Applicazioni di utilità per X»).
Suggerimento | |
---|---|
Per alcuni punti della codifica Unicode sono
presenti glifi multipli, a causa della unificazione Han. Un esmpio di glifi più
problematici sono "U+3001 IDEOGRAPHIC COMMA" e "U+3002 IDEOGRAPHIC FULL
STOP" la cui posizione è diversa tra le nazioni CJK. La configurazione della
priorità dei caratteri pensati per il giapponese, rispetto a quelli cinesi,
usando " |
Ecco un elenco di applicazioni base per l'ufficio (LO è LibreOffice).
Tabella 7.8. Elenco di applicazioni base da ufficio per X
pacchetto | popcon | dimensione del pacchetto | tipo | descrizione |
---|---|---|---|---|
libreoffice-writer
|
V:328, I:486 | 26111 | LO | elaboratore di testi |
libreoffice-calc
|
V:322, I:480 | 23839 | LO | foglio di calcolo |
libreoffice-impress
|
V:319, I:477 | 3851 | LO | presentazioni |
libreoffice-base
|
V:308, I:462 | 6266 | LO | gestione di database |
libreoffice-draw
|
V:320, I:478 | 8970 | LO | editor di grafica vettoriale (draw) |
libreoffice-math
|
V:323, I:483 | 1337 | LO | editor di equazioni matematiche e formule |
abiword
|
V:9, I:18 | 4736 | GNOME | elaboratore di testi |
gnumeric
|
V:16, I:25 | 7758 | GNOME | foglio di calcolo |
gimp
|
V:91, I:507 | 16278 | GTK | editor di grafica bitmap (paint) |
inkscape
|
V:141, I:354 | 129840 | GNOME | editor di grafica vettoriale (draw) |
dia-gnome
|
V:5, I:10 | 20 | GNOME | editor di grafi e diagrammi di flusso |
planner
|
V:4, I:8 | 1170 | GNOME | gestione progetti |
calligrawords
|
V:1, I:7 | 6059 | KDE | elaboratore di testi |
calligrasheets
|
V:1, I:7 | 14162 | KDE | foglio di calcolo |
calligrastage
|
V:0, I:7 | 4814 | KDE | presentazioni |
calligraplan
|
V:0, I:7 | 8508 | KDE | gestione progetti |
calligraflow
|
V:0, I:7 | 478 | KDE | editor di grafi e diagrammi di flusso |
kexi
|
V:1, I:7 | 7678 | KDE | gestione di database |
karbon
|
V:1, I:8 | 3450 | KDE | editor di grafica vettoriale (draw) |
calligra-gemini
|
V:0, I:0 | 1026 | KDE | editor di grafica bitmap (paint) |
Ecco un elenco di utilità base che hanno attirato la mia attenzione.
Tabella 7.9. Elenco di applicazioni base di utilità per X
pacchetto | popcon | dimensione del pacchetto | tipo | descrizione |
---|---|---|---|---|
evince
|
V:192, I:373 | 1363 | GNOME | visualizzatore di documenti (pdf) |
okular
|
V:70, I:122 | 3925 | KDE | visualizzatore di documenti (pdf) |
calibre
|
V:8, I:36 | 49341 | KDE | convertitore e gestione di una biblioteca per libri elettronici |
fbreader
|
V:3, I:18 | 3035 | GTK | Lettori di ebook |
evolution
|
V:43, I:298 | 428 | GNOME | gestione di informazioni personali (groupware e posta elettronica) |
kontact
|
V:3, I:25 | 990 | KDE | gestione di informazioni personali (groupware e posta elettronica) |
scribus
|
V:13, I:29 | 19136 | KDE | editor di impaginazione per il desktop |
glabels
|
V:0, I:5 | 1376 | GNOME | editor di etichette |
gnucash
|
V:4, I:15 | 9545 | GNOME | contabilità personale |
homebank
|
V:0, I:3 | 779 | GTK | contabilità personale |
kmymoney
|
V:0, I:3 | 13145 | KDE | contabilità personale |
shotwell
|
V:15, I:126 | 5762 | GTK | organizzatore di foto digitali |
xsane
|
V:22, I:191 | 909 | GTK | frontend per lo scanner |
Attenzione | |
---|---|
Per far sì che |
Nota | |
---|---|
L'installazione di software come |
La selezione in X usando il terzo pulsante del mouse è la funzionalità per appunti nativa di X (vedere Sezione 1.4.4, «Funzionamento del mouse in stile Unix»).
Suggerimento | |
---|---|
Maiusc-Insert può funzionare come equivalente del clic del pulsante centrale del mouse. |
Gli ambienti desktop moderni (GNOME, KDE, ...) offrono sistemi diversi per gli appunti per le azioni di taglio, copia e incolla, utilizzando il pulsante sinistro del mouse e i tasti (Ctrl-x, Ctrl-c e Ctrl-v).
xmodmap(1)
è un'utilità per modificare mappature di tastiera e dei pulsanti del
dispositivo di puntamento nel sistema X Window. Per ottenere il codice dei tasti, eseguire
xev(1)
in X e premere i tasti. Per capire il significato di keysym, guardare la definizione di MACRO nel file
"/usr/include/X11/keysymdef.h
" (pacchetto
x11proto-core-dev
). Tutte le dichiarazioni
"#define
" in questo file hanno un nome che inizia con
"XK_
" che è seguito da i nomi keysym.
La maggior parte dei programmi client X tradizionali, come xterm(1), può essere avviata con un insieme di opzioni a riga di comando standard per specificare la geometria, il tipo di carattere e il display.
Usano anche il database delle risorse X per configurare il loro aspetto. I
valori predefiniti a livello di sistema delle risorse X sono memorizzati in
"/etc/X11/Xresources/*
" e i valori predefiniti per le
singole applicazioni sono memorizzati in
"/etc/X11/app-defaults/*
". Usare queste impostazioni come
punto di partenza.
Il file "~/.Xresources
" viene usato per memorizzare
valori specifici dell'utente per le risorse. Questo file viene
automaticamente unito ai valori predefiniti delle risorse X al momento del
login. Per fare cambiamenti a queste impostazioni e rendere attivo
immediatamente il loro effetto, unire le loro impostazioni al database
usando il comando seguente.
$ xrdb -merge ~/.Xresources
Vedere x(7) e xrdb(1).
Si può imparare tutto ciò che c'è da sapere su xterm(1) all'indirizzo http://dickey.his.com/xterm/xterm.faq.html.
Avvertimento | |
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Non avviare mai il gestore di display/sessione X dall'account root digitando
" |
Un modo facile di eseguire un particolare client X, ad esempio
"pippo
", come root è l'uso di
sudo(8)
ecc., nel modo seguente.
$ sudo pippo &
$ sudo -s # pippo &
$ gksu pippo &
$ ssh -X root@localhost # pippo &
Attenzione | |
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L'uso di ssh(1) solo per questo scopo, come nell'esempio precedente, è uno spreco di risorse. |
Per fare sì che il client X si connetta al server X, tenere a mente quanto segue.
I valori delle variabili d'ambiente "$XAUTHORITY
" e
"$DISPLAY
" del vecchio utente devono essere copiati nelle
variabili del nuovo utente.
Il nuovo utente deve avere i permessi di lettura per il file a cui punta la
variabile d'ambiente "$XAUTHORITY
".
Il pacchetto gksu
(popcon: V:51, I:277) è un pacchetto
specializzato, con interfaccia utente grafica GTK+, per ottenere i privilegi
di root. Può essere configurato per usare
su(1)
o
sudo(8)
come backend, a seconda della chiave di gconf
"/apps/gksu/sudo-mode
". Si può modificare la chiave di
gconf usando
gconf-editor(1)
(menu: "Applicazioni" → "Strumenti di sistema" → "Editor della
configurazione").